Succede che dopo una giornata di lavoro rientri a casa e, nonostante l’invitante tepore del focolaio, decidi di uscire. Succede che nonostante l’incognita di trovare parcheggio in centro sfidi la sorte. Succede che nonostante la suggestiva location ti domandi perché le temperature lì dentro siano sempre così basse. Non succede spesso, invece, di imbattersi in un Concerto Corale così emozionante, con un programma curato e bilanciato, con un colore vocale levigato e puro, con un’orchestra particolarmente intonata (nonostante le temperature proibitive) e una direzione tanto musicale quanto coinvolgente. E’ successo, quindi, che in quel freddo venerdì di dicembre mi imbattessi nel Gruppo Vocale Jubilus supportato dalla sua Orchestra e impreziosito dalla voce solista di Daniela Valdenassi e la presentazione di Valerio Ruggiero. La regia, ovviamente, del Maestro Enrico Sobrero che di queste cose…. se ne intende. Non è stato un concerto come ne ho sentiti tanti. Non è stato nemmeno un concerto perfetto come le registrazioni discografiche ormai ci impongono (ammetto pochissime, ma veramente pochissime sbavature), ma è stato un concerto intenso. Non voglio dire magico perché la magia la lasciamo all’occultismo. Questo è il frutto di sapiente lavoro, cura, dedizione, confronto, determinazione. Il seme che Enrico ha piantato tempo fa sta diventando un grande albero, solido e rigoglioso. Certo, qualche corista è cambiato, la scelta dei musicisti varia, ma il progetto è concreto. Un sapiente connubio tra cultura e popolarità, tra ricerca e tradizione. In sostanza quando il dilettantismo si dimostra professionalismo. Non mi resta che ringraziare tutti gli artefici di questo prezioso concerto. Semplicemente Grazie. M° Emanuele Fresia